Unicredit, il Piano strategico “Transform 2019”
Aumento da 13 mld. Operazione garantita da un pool di banche. Ceduti 17,7 mld di NPL. Via 883 sportelli in Italia, gli esuberi al 2019 salgono a 14.00

Il consiglio di amministrazione di Unicredit  ha deliberato un aumento di capitale massimo, comprensivo dell'eventuale sovrapprezzo, per 13 miliardi di euro, nell'ambito del piano strategico al 2019. L'operazione sarà sottoposta all'approvazione dell'assemblea ordinaria e straordinaria convocata per il prossimo 12 gennaio e dovrà essere completata entro il 30 giugno prossimo.

Intanto il titolo ha aperto questa mattina in calo del 3,3% a 2,344 euro, è stato sospeso e qualche minuto dopo saliva dell'1,81% a 2,468 euro. Un'ora dopo, alle 10:30, era l'azione più scambiata a Piazza Affari (108 milioni di pezzi passati di mano) e balzava dell'8,49% a 2,63 euro.

GLI OBIETTIVI. I dettagli sono stati spiegati dalla banca oggi a Londra durante la presentazione del piano strategico Transform 2019 firmato dal nuovo ceo Jean Pierre Mustier. Lo scopo sarà di raggiungere nel 2019 un parametro di capitale Cet1 fully loaded superiore al 12,5%, un Rote oltre il 9% dal 2019 in poi, 4,7 miliardi di euro di utile netto, una crescita dei ricavi media annua dello 0,6%, costi per 10,6 miliardi di euro (erano 12,2 miliardi nel 2015). La maggior parte dei risparmi sarà realizzata nei primi 24 mesi.

Fra gli obiettivi del piano: una crescita annua composta (Cagr) 2015-2019 del +0,6%, rapporto Cost/Income sotto al 52%, costo del rischio di 49 punti base (40 punti base nel 2015). E poi: asset ponderati per il rischio (Rwa) per 404 miliardi di euro, copertura Npe (Non performing exposures) oltre il 54%, copertura Utp (Unlikely to pay) oltre il 38%, coverage su Npl oltre il 63%.

Intanto per il 2016 non è previsto il pagamento del dividendo. Per il futuro, il ceo Mustier ha parlato di "attuare una politica di distribuzione di dividendi cash nell'ordine del 20-50%" (payout policy).

"Abbiamo sviluppato un piano pragmatico basato su presupposti prudenti, con obiettivi concreti e raggiungibili, in funzione di leve di gestione del rischio e dei costi che sono saldamente sotto il nostro controllo", ha commentato il ceo Mustier. Aggiungendo che la banca sta "attuando misure decise per gestire i problemi, ereditati dal passato, dei crediti deteriorati lordi (Npe) per migliorare e sostenere la futura redditività corrente e diventare una delle banche più attrattive d'Europa".

Unicredit resterà in questo senso banca sistemica nonostante le cessioni recenti (Pekao, Pioneer, quota di Fineco ), perché, come ha ribadito l'ad Mustier, "intendiamo trarre profitto dai nostri attuali vantaggi competitivi, quali la nostra esclusiva rete diffusa in Europa occidentale, centrale e orientale, oltre a valorizzare i benefici del nostro lineare modello di Banca commerciale con un segmento Corporate & Investment Banking perfettamente integrato".

IL CONSORZIO DI GARANZIA. L'aumento è interamente garantito da un consorzio formato da banche internazionali. Unicredit  Corporate & Investment Banking, Morgan Stanley e Ubs agiscono come structuring advisor e, insieme a BofA Merrill Lynch, J.P. Morgan e Mediobanca , in qualità di joint global coordinator e di joint bookrunner. Inoltre Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank , Goldman Sachs International and Hsbc operano in qualità di co-global coordinator e di joint bookrunner.

I Joint global coordinator, ad eccezione di Unicredit  Corporate & Investment Banking, e i Co-global coordinator hanno sottoscritto un pre-underwriting agreement con il quale si sono impegnati a sottoscrivere un contratto di garanzia ("underwriting agreement") per la sottoscrizione delle azioni di nuova emissione rimaste inoptate al termine dell'asta dei diritti inoptati per un ammontare massimo pari al controvalore dell'aumento di capitale in opzione.

LE AZIONI. Il cda proporrà il 12 gennaio in assemblea di raggruppare le azioni ordinarie e di risparmio nel rapporto di 1 nuova azione ordinaria avente godimento regolare ogni 10 azioni ordinarie esistenti e di 1 nuova azione di risparmio avente godimento regolare ogni 10 azioni di risparmio esistenti, "previo annullamento di azioni ordinarie e di risparmio nel numero minimo di azioni necessario a consentire la quadratura complessiva dell'operazione, senza riduzione del capitale".

NPL. Intanto la banca, come anticipato oggi da MF-Milano Finanza, ha sottoscritto due accordi per la cessione di un portafoglio di 17,7 miliardi di euro di Npl. Uno è stato siglato con Fortress e l'altro con Pimco. Entrambi gli accordi prevedono la costituzione di veicoli in cui Unicredit  avrà una posizione di minoranza. L'orizzonte temporale per il completamento delle transazioni è previsto entro giugno 2017.

Unicredit effettuerà svalutazioni per 12,2 miliardi di euro nel quarto trimestre del 2016, di cui 8,1 miliardi per rettifiche su crediti e 4,1 miliardi per rettifiche su partecipazioni e altre svalutazioni.

ESUBERI. Il piano strategico di Unicredit  approvato dal cda prevede ulteriori 6500 esuberi entro il 2019. La riduzione totale netta dei dipendenti a tempo pieno sale in questo modo a 14.000 entro fine piano (-21% di dipendenti in Italia) con un risparmio dei costi per il personale pari a 1,1 miliardi di euro. Saranno chiusi 883 sportelli sempre in Italia per un risparmio di 650 milioni di euro.

ANALISTI. Jefferies (rating buy, target price 3 euro) oggi definisce il piano "aggressivo" per la netta pulizia di bilancio che piace agli esperti e "apre la strada a una rivalutazione del titolo". A convincere, il target sul Rote al 9%, che "sarà chiaramente un elemento chiave e l'obiettivo di utile netto per il 2019 di 4,7 miliardi, ben superiore alle aspettative di consenso di 3,9 miliardi".

Banca Imi parla questa mattina (rating hold, target price 2,4 euro) di tagli ai costi operativi oltre le attese, così come il target di redditività, mentre gli analisti di Banca Akros (rating accumulate, target price 2,6 euro) sottolineano che non si riesce a vedere a breve "quasi nessuna crescita dei ricavi, perché il piano è incentrato sul taglio dei costi e sul miglioramento della qualità degli asset e dei livelli di capitale".

 

 

 

http://www.milanofinanza.it/news/unicredit-aumento-da-13-mld-rapporto-1-a-10-no-cedola-201612130802334154