Unicredit, Bank Slovenia vende portafoglio Npl a B2 Kapital
Cessione di un PTF di crediti garantiti e in sofferenza del valore di 110 mln di euro

Unicredit ha concluso un accordo con B2 Kapital per la cessione pro soluto di un portafoglio di crediti garantiti/chirografari e in sofferenza derivanti da contratti di credito concessi dalla sussidiaria Unicredit  Bank Slovenia a clienti appartenenti al segmento imprese e privati. Il portafoglio ha ad oggetto esclusivamente crediti derivanti da contratti di finanziamento regolati dal diritto sloveno per un ammontare, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 110 milioni di euro. La cessione del portafoglio costituisce parte dell'attuale strategia di Unicredit  di cessione di asset non "core", finalizzata al rafforzamento del profilo di credito del gruppo. L'impatto dell'operazione si vedrà sui conti della banca del quarto trimestre.

Intanto, l'ad di Unicredit , Jean Pierre Mustier, in un'intervista ha ribadito che il nuovo piano industriale è un piano di rottura con il passato, ha chiarito che la quota in Mediobanca  (Unicredit  è il primo azionista con l'8,6% del capitale) non è attualmente in vendita, anche perché il prezzo di carico è ben superiore alle attuali quotazioni, e ha usato toni tranquillizzanti sui timori di traslazione di valore dai vecchi ai nuovi azionisti della banca in coincidenza con il maxi-aumento di capitale da 13 miliardi di euro. "Penso sia un'interpretazione non corretta. Gli azionisti, vecchi e nuovi, devono condividere l'obiettivo che Unicredit  sia forte e paneuropea. Dopo l'aumento il centro di gravità azionario probabilmente sarà più internazionale, ma rimarrà lo stesso focus", ha detto Mustier.

Nota di ottimismo anche sull'impatto sulle altre banche italiane di un'eventuale nazionalizzazione di Mps . "La cosa importante per l'economia del Paese", ha osservato, "è avere banche di qualità e forti, senza troppi cattivi crediti e con patrimonio solido. Ritengo l'economia italiana messa molto meglio di quanto i cittadini la dipingono, con una quantità di imprese dinamiche e grande ricchezza privata. Spesso gli italiani dimenticano che il Paese ha un forte vantaggio competitivo e un business model giusto per le complessità del 21 secolo, basato su imprese piccole, flessibili ed eccellenti in più campi. Qualunque soluzione sarà trovata sono certo che dopo Natale l'Italia avrà banche più forti, e in grado di sostenere meglio le esigenze dei clienti".

A Piazza Affari al momento il titolo Unicredit  segna un +0,21% a 2,804 euro. Ieri a mercato chiuso l'agenzia Standard & Poor's ha confermato su Unicredit  il rating BBB- per il debito a lungo termine, A3 per il breve periodo e un outlook stabile. L'agenzia americana ha precisato che le azioni contenute nel nuovo piano industriale, nonostante avranno un impatto positivo sulla banca, non sono sufficienti a garantire un giudizio di rating superiore a quello di lungo termine dell'Italia. Infatti S&P ha calcolato che Unicredit  non passerebbe uno stress test nello scenario ipotetico di un default sovrano.

 

 

 

 

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